13/2020: Decreto "Cura Italia"
Con il Decreto Legge del 17 marzo 2020, n. 18 (decreto “Cura Italia”)sono state adottate prime misure di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19.
Il decreto rappresenta soltanto una prima risposta alla crisi “Coronavirus” sul piano economico, con utilizzo di tutto il limite di indebitamento netto autorizzato dal Parlamento; a questo decreto ne seguirà un altro, nel mese di aprile.
Il decreto “Cura Italia” si articola su cinque assi:
- finanziamento aggiuntivo per il sistema sanitario nazionale, protezione civile e gli altri soggetti pubblici impegnati sul fronte dell’emergenza;
- sostegno all’occupazione e ai lavoratori per la difesa del lavoro e del reddito;
- iniezione di liquidità nel sistema del credito;
- sospensione obblighi di versamento per tributi e contributi;
- misure di sostegno per specifici settori economici.
Si riporta, di seguito, la sintesi delle misure maggiormente significative per le imprese e i lavoratori autonomi.
1.1 Rimessione in termini per i versamenti scadenti il 16 marzo sospensione dei versamenti (articoli 60 – 62)
Tutti i versamenti fiscali scaduti il 16 marzo, sono stati prorogati al 20 marzo.
Sono sospesi i versamenti scadenti dal 08.03.2020 al 31.03.2020 per i contribuenti che hanno maturato, nel periodo d’imposta precedente, ricavi e compensi di importo non superiore a 2 milioni di euro.
Più precisamente, sono oggetto di sospensione non soltanto i versamenti dell’Iva, delle addizionali Irpef e delle ritenute alla fonte, ma anche i contributi previdenziali e assistenziali, nonché i premi dell’assicurazione obbligatoria.
I versamenti sospesi dovranno essere effettuati in un’unica soluzione entro il 31.05.2020. È inoltre riconosciuta la possibilità di versare gli importi in 5 rate mensili, sempre a decorrere dal mese di maggio 2020.
La sospensione dei versamenti e delle ritenute trova applicazione, a prescindere dall’ammontare dei ricavi e compensi, per una serie di soggetti, i quali sono maggiormente colpiti dalle misure di contrasto al Coronavirus (“soggetti maggiormente esposti”)